
Clavis pubblica
un’edizione speciale
di
“Bravo!”
per bambini speciali ma anche
una lettura accessibile a tutti grazie alla comunicazione
aumentativa.
Clavis, marchio
del Gruppo Il Castello per l’editoria della prima infanzia da 0
a 30 mesi, in
collaborazione con
Nati per Leggere pubblica l’edizione IN.book di “Bravo!” di Leen Van Durme.
Grazie alla preziosa collaborazione e al lavoro del
Centro Sovrazonale di
Comunicazione Aumentativa che ha curato la
traduzione del testo in simboli,
per la prima volta un editore non specializzato in pubblicazioni
destinate a un pubblico dotato di bisogni particolari si cimenta
nella realizzazione di un’edizione speciale a partire da un libro
già esistente.
Nati per Leggere, il programma nazionale promosso da
bibliotecari e pediatri,
ha scelto di inserire “Bravo!”
tra i libri utili a promuovere la lettura e una precoce condivisione
dei libri nelle famiglie con bambini in età prescolare. Il piccolo
cartonato di Van Durme risulta adatto ai più piccoli, a partire dai
dodici mesi, perché ne stimola l’attenzione e la partecipazione,
alimentando il loro desiderio di imitare le azioni che ogni animale
mostra di sapere fare.
Che cosa sono gli IN.book? Lo spiega la Dottoressa Antonella
Costantino
(Direttore U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
(UONPIA) Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale, Fondazione
IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico Milano).
“Gli IN.book sono libri illustrati con testo integralmente
scritto in simboli, pensati per essere ascoltati mentre un
adulto legge ad alta voce o per essere letti in autonomia, e
rappresentano un buon esempio di come un’iniziativa nata per aiutare
persone con bisogni speciali possa rivelarsi un arricchimento per
tutti. Nascono circa 15 anni fa per bambini e ragazzi con difficoltà
di comunicazione, con una disabilità o con disturbi del linguaggio o
dell’attenzione, per consentire anche a loro di poter ascoltare le
storie, come tutti gli altri bambini. Portati con sé nella scuola
dell’infanzia dai bambini con disabilità, sono arrivati tra le mani
dei coetanei. Prima sono piaciuti, hanno appassionato, sono stati
contesi, hanno permesso contemporaneamente condivisione e autonomia.
Poi, sono serviti a tutti per crescere, per capire meglio il
linguaggio, per parlare, per condividere emozioni, per sostenere
l’attenzione, per aumentare la capacità di ascoltare, per scoprire
come si può comunicare, ma anche per preparare il terreno alla
lettura e scrittura e per molte altre cose. Sono così diventati
parte delle biblioteche di classe, e contemporaneamente diverse
biblioteche comunali si sono attivate per attivare sezioni di libri
in simboli al proprio interno. Le caratteristiche delle storie, la
presenza dei simboli e l’indicazione (modeling) dei simboli stessi
che viene fatta nel corso della lettura sono infatti elementi che
sostengono l’attenzione condivisa e rendono più agevole seguire il
racconto per tutti. Permettono inoltre ai bambini di attivarsi in
autonomia e di investire molto precocemente sul piacere dell’ascolto
e della lettura. Anche chi non sa ancora leggere, con l’aiuto dei
simboli riesce a seguire la storia, e presto a “leggerla” a sua
volta ai compagni più piccoli. E nel frattempo, il linguaggio
migliora, il pensiero si arricchisce, si impara a maneggiare le
emozioni e si acquisiscono naturalmente i prerequisiti per la letto
scrittura”.
Per informazioni sui libri in simboli e la Comunicazione
Aumentativa
www.sovrazonalecaa.org