Per la Giornata della Memoria. L'ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini di Iréne Cohen Janca e Maurizio Quarello, traduzione di Paolo Cesari (Orecchio acerbo, 2014, 64 pagine disegnate a colori, 16,90 euro).

Il dottor Korczak del libro è davvero esistito. Medico pediatra e pedagogista operò nella prima metà del Novecento in Polonia. Autore di molti trattati sull'educazione infantile, si adoperò tutta la vita per i diritti dei bambini, teorico e antesignano di quei principi che successivamente confluirono nella Convenzione dell’ONU.
Nota è la sua abnegazione, giunta al sacrificio, durante l'invasione della Polonia nell’ultimo conflitto mondiale.
Ebreo, perseguitato con i suoi bambini ebrei ed orfani dell'orfanotrofio di Varsavia non si sottrasse alla deportazione del campo di concentramento di Treblinka per stare fino alla fine con loro.
Il libro, un bell'albo illustrato, vuole raccontare ai bambini la sua storia.
La rappresentazione degli autori, dei testi e delle illustrazioni, riparte proprio dal credo del dottore, mettendo in scena la figura per eccellenza dell'educazione: il bambino con il suo maestro, in un contesto che li raffigura "in piccolo". Piccolo è il maestro, un ragazzo grande, Szymek, piccolo è il bambino, solo un bambino, Mietiek. L’esempio calza con la realtà: nell’orfanotrofio ogni bambino piccolo è affiancato da un ragazzo grande.
Entrambi in fila, con tutti gli altri orfanelli ebrei, sono spinti dolorosamente, assieme con Pan Doktor, di tappa in tappa, da un inferno all’altro, fino alla deportazione.
Nel percorso, Szymek provvede ad alleviare le pene del piccolo Mietiek, proprio come farebbe un grande con un piccolo e così facendo incarna le virtù del suo modello. Racconta le stesse fiabe, racconta com’è organizzata la vita dell’orfanotrofio, gli dice del giornale murale, delle sedute di lettura, delle recite di teatro, della canzone, di quella che stanno cantando, e della loro bandiera, la stessa sventolata in Re Matteucio I, la fiaba inventata da Pan Doktor per i suoi bambini.
Poi Szymek tace. Invece s’apre, fra le pagine del libro, quell’ultima doppia pagina struggente, che disegna, lì sulla lunga pagina, l’ultima fila che sembra non debba finire mai. Pan Doktor in testa, la bandiera di Re Matteuccio issata con orgoglio sulla spalla di uno dei bambini, e una voce esterna a dire: “Faceva molto caldo il 5 agosto del 1942…. C’erano 192 bambini e 10 adulti…. Era l’ultimo viaggio”. (Rosella Picech)


Irène Cohen_Janca, è nata nel 1954 dall’altra parte del Mediterraneo, a Tunisi. Ha vissuto molti anni a Parigi dove, dopo essersi laureata in Lettere Moderne, è diventata bibliotecaria. Da qualche anno si è trasferita nella regione di Essonne, dove prosegue il suo lavoro in biblioteca. Nel 2000 è cominciata la sua collaborazione con Editions du Rouergue, con cui ha pubblicato moltissimi racconti e romanzi per ragazzi. Dalla collaborazione con Maurizio Quarello sono nati anche “L’albero di Anne” (2011) e “Il grande cavallo blu” (2012) entrambi, nel 2011 e nel 2012, finalisti al premio Letteratura per Ragazzi Fondazione Cassa di Risparmio di Cento e vincitori del premio Libro per l’Ambiente.  

Maurizio Quarello, nato nel 1974 a Torino, ha studiato grafica, architettura e illustrazione. Dal 2004, si è dedicato all’illustrazione per l’infanzia e nel 2005 ha pubblicato il suo primo libro con orecchio acerbo editore. Ad oggi ha al suo attivo oltre trenta titoli, pubblicati dalle più interessanti case editrici europee, libri che hanno ricevuto così tanti premi che è difficile elencarli tutti. I suoi originali sono esposti nelle gallerie di tutto il mondo. Nel catalogo di orecchio acerbo: “Fuorigioco” di Fabrizio Silei (2014), “Mio padre, il grande pirata” di Davide Calì (2013) aggiudicatosi il premio Cassa di Cento, “Il grande cavallo blu” di Irène Cohen-Janca (2012), “Janet la storta” di R. L. Stevenson (2012), “Effetti collaterali” (2011), “L’autobus di Rosa” di Fabrizio Silei (2011), e “Babau cerca casa” (2005), il suo libro di esordio nel mondo della letteratura per l’infanzia. “L’albero di Anne” di Irène Cohen-Janca (2010), “Toni Mannaro” di Manuela Salvi (2006).

 

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

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