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Giochi, oppure recite e teatri
Caro Cappellaio matto, Ciao,
sono Angy,
********* Vediamo.
C’è poco tempo, molte esigenze da mettere assieme, molte competenze da
suscitare…si può fare. Accontentando sia Vale che Angy. Ad un patto però.
Uscire dal cliché manuale teatro - testi dedicati alle recite,
riconvertendo l’uso di uno straordinario libro sui giochi. Uffa,
che barba! - Più di 100 giochi
per non annoiarsi in viaggio, in spiaggia, a casa (anche quando piove)
(Salani). E
non meravigli il dirottamento. Il gioco e il teatro, in fondo, sono
parenti. Cosa dicono i bambini quando giocano fra loro? facciamo finta
che…io sono il principe e tu la principessa…e ancora, la mamma e il
papà, il malato e il dottore, i pirati… costruiamo una
capanna…andiamo in vacanza…Dunque, già maschere, teatri. Si
dà il caso che due ex bambine, attuali mamme, nonché sorelle fra loro,
innamorate dei giochi della loro infanzia e della loro adolescenza,
abbiano scritto questo libro per raccontarli e condividerli con altri,
soprattutto genitori. Lo scopo pratico di fornire “ricette”,
distribuire avvertenze, dire come si fa quel certo gioco, si mescola a
ricordi familiari, felicità infantili, primi intrighi adolescenziali,
nostalgie lontane. E il resoconto si fa racconto, per via di una
scrittura speciale, affettuosa, ironica, movimentata, ricca di dettagli,
di consigli di allestimento. Quasi una storia che slitta in una piccola
sceneggiatura. Attingendo
a quella che potrebbe rivelarsi una vera miniera di giochi e di teatri,
sarebbe consentito a Angy di imbastire in breve tempo quel laboratorio che
ha in mente per i bambini che andranno alla sua colonia, e a Vale di
riuscire nel suo intento di un teatro senza spettatori esterni. Questo
libro si presta ad aiutare entrambe. Come adoperarlo? Per
quanto riguarda i soggetti, c’è solo da scegliere: “in casa”,
“all’aperto”, “in viaggio”, “alla spiaggia”,
si gioca oppure si recita. Proviamo.
Mettiamo una giornata di pioggia, al riparo, fra le pareti della colonia
oppure di un’altra “casa”. Siamo in vacanza, ma indispettiti dal
brutto tempo. Uffa,
che barba!:
pagina 22, Andare in vacanza. Ovviamente non sempre i
giochi scivolano così naturalmente nel teatro. Non tutti hanno margini di
fantasia tanto ampia. Molti inclinano all’azione. Ma anche questi, e
molti altri, minuziosamente descritti, apparecchiati, movimentati quasi si
stessero già facendo, danno degli spunti per pensare alla recita e
allestire la scena invece del gioco. La
differenza fra i due (gioco e teatro) è ovviamente condizionata da molti
elementi e determinata dall’esistenza di un pubblico. Due gruppi
suddivisi ma misti di bambini e ragazzi (molta attenzione nel libro è
data al coinvolgimento dei piccoli) possono essere addestrati a
interpretare entrambe le parti e quindi alternarsi sulla scena come nella
platea. La
parte più ardua comunque tocca a Vale e Angy. In questo libro non
troveranno né canovacci, né copioni. Ma molte idee e molti stimoli.
Potrebbero addirittura utilizzare le piccole storie dei giochi (così come
sono) per dare inizio a uno svelto progetto, una fulminea scenetta. Un
consiglio sia a Angy che a Vale. Leggete i racconti dei giochi e
lasciatevi andare al flusso dei pensieri suscitati da questa lettura.
Imbrigliatene qualcuno, dategli ordine e forma e poi procedete come
immagino siate già abituate a fare. Non
facile impresa. Ma volete mettere che sfida trasformare qualcosa in
qualcosa d’altro, gioco in teatro e poi ancora teatro in gioco! Da
prenderla al volo come occasione, magari per il soggetto di una
strabiliante rappresentazione! Suzy
Barratt e Polly Beard, Uffa, che barba! - Più di
100 giochi per non annoiarsi in viaggio, in spiaggia, a casa (anche quando
piove), Salani, 2004, p.192, € 10,00
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ALICE
NEL PAESE DEI BAMBINI tutti
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