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Giochi, oppure recite e teatri

(secondo quel che serve)

 

Caro Cappellaio matto,
mi chiamo Valentina e ho letto con molto interesse i consigli che hai dato sul teatro. Il mio problema però è un po' diverso: mi servirebbe un libro che mi dia delle dritte sull'improvvisazione teatrale da far sperimentare a bambini dai 6 ai 10 anni. Insomma non voglio che producano uno spettacolo da far vedere a qualcuno ma che si divertano a travestirsi e a creare brevi scenette solo per il gusto di farlo.
Grazie.
Vale (valentin@mediacom.it) 

Ciao, sono Angy,
volevo chiederti un consiglio. Sono alla ricerca di libri che possano aiutarmi nella gestione di un laboratorio teatrale per bambini...più precisamente dovrei organizzare in poco tempo delle scenette, scenografie e coreografie in una colonia per bambini. Cosa mi consigli?
Grazie!!
Angy (rosariagian@libero.it)

 

********* 

Vediamo. C’è poco tempo, molte esigenze da mettere assieme, molte competenze da suscitare…si può fare. Accontentando sia Vale che Angy. Ad un patto però. Uscire dal cliché manuale teatro - testi dedicati alle recite, riconvertendo l’uso di uno straordinario libro sui giochi. Uffa, che barba! - Più di 100 giochi per non annoiarsi in viaggio, in spiaggia, a casa (anche quando piove) (Salani). 

E non meravigli il dirottamento. Il gioco e il teatro, in fondo, sono parenti. Cosa dicono i bambini quando giocano fra loro? facciamo finta che…io sono il principe e tu la principessa…e ancora, la mamma e il papà, il malato e il dottore, i pirati… costruiamo una capanna…andiamo in vacanza…Dunque, già maschere, teatri.  

Si dà il caso che due ex bambine, attuali mamme, nonché sorelle fra loro, innamorate dei giochi della loro infanzia e della loro adolescenza, abbiano scritto questo libro per raccontarli e condividerli con altri, soprattutto genitori. Lo scopo pratico di fornire “ricette”, distribuire avvertenze, dire come si fa quel certo gioco, si mescola a ricordi familiari, felicità infantili, primi intrighi adolescenziali, nostalgie lontane. E il resoconto si fa racconto, per via di una scrittura speciale, affettuosa, ironica, movimentata, ricca di dettagli, di consigli di allestimento. Quasi una storia che slitta in una piccola sceneggiatura.  

Attingendo a quella che potrebbe rivelarsi una vera miniera di giochi e di teatri, sarebbe consentito a Angy di imbastire in breve tempo quel laboratorio che ha in mente per i bambini che andranno alla sua colonia, e a Vale di riuscire nel suo intento di un teatro senza spettatori esterni. Questo libro si presta ad aiutare entrambe. Come adoperarlo?  

Per quanto riguarda i soggetti, c’è solo da scegliere: “in casa”, “all’aperto”, “in viaggio”, “alla spiaggia”, si gioca oppure si recita.

Proviamo. Mettiamo una giornata di pioggia, al riparo, fra le pareti della colonia oppure di un’altra “casa”. Siamo in vacanza, ma indispettiti dal brutto tempo. Uffa, che barba!: pagina 22, Andare in vacanza.
Progetto e dettagli di un viaggio. Meta, bagagli, mezzi di trasporto, trasferimenti, travestimenti (bagnanti, montanari, campeggiatori, detective- nel caso si opti per la casa della vecchia zia infestata dai fantasmi) e tuffi, scalate, escursioni…appostamenti…
E per la stessa evenienza (una giornata di pioggia), si vada a vedere Il gioco di Kim e Società Segrete, oppure (ancor meglio per gli obiettivi di Vale e di Angy) Il baule dei travestimenti.
 

Ovviamente non sempre i giochi scivolano così naturalmente nel teatro. Non tutti hanno margini di fantasia tanto ampia. Molti inclinano all’azione. Ma anche questi, e molti altri, minuziosamente descritti, apparecchiati, movimentati quasi si stessero già facendo, danno degli spunti per pensare alla recita e allestire la scena invece del gioco. 

La differenza fra i due (gioco e teatro) è ovviamente condizionata da molti elementi e determinata dall’esistenza di un pubblico. Due gruppi suddivisi ma misti di bambini e ragazzi (molta attenzione nel libro è data al coinvolgimento dei piccoli) possono essere addestrati a interpretare entrambe le parti e quindi alternarsi sulla scena come nella platea. 

La parte più ardua comunque tocca a Vale e Angy. In questo libro non troveranno né canovacci, né copioni. Ma molte idee e molti stimoli. Potrebbero addirittura utilizzare le piccole storie dei giochi (così come sono) per dare inizio a uno svelto progetto, una fulminea scenetta.

Oppure, azzardando, potrebbero mischiarle, intrecciando una storia con l’altra, per un effetto strampalato o surreale; il principio è un po’ quello del gioco di pagina 16, Ritagli di giornale, o ancora, più adatto ed esplicito, quello che decide la sorte di molti volumetti per bambini piccoli, adottando soluzioni cartotecniche che consentono questo artificio. Il libro dei libri, recensito in La pagina illustrata del sito, sarebbe perfetto in alcune sue pagine per dare corso all’impresa. 

Un consiglio sia a Angy che a Vale. Leggete i racconti dei giochi e lasciatevi andare al flusso dei pensieri suscitati da questa lettura. Imbrigliatene qualcuno, dategli ordine e forma e poi procedete come immagino siate già abituate a fare.

Non facile impresa. Ma volete mettere che sfida trasformare qualcosa in qualcosa d’altro, gioco in teatro e poi ancora teatro in gioco! Da prenderla al volo come occasione, magari per il soggetto di una strabiliante rappresentazione!
Fatemi sapere.   

Suzy Barratt e Polly Beard, Uffa, che barba! - Più di 100 giochi per non annoiarsi in viaggio, in spiaggia, a casa (anche quando piove), Salani, 2004, p.192, € 10,00 

P.S. Uffa, che barba! fa parte di una bella collana di strumenti pensata soprattutto per i genitori (  Laboratorio Salani, curata da Niccolò Barbiero) ma di sicura misura anche per gli animatori di colonia e di ogni altro contesto educativo!


Qualche altra indicazione, qui pronta, proprio su questo sito, vi potrà servire:

Tutti a teatro a grande richiesta

Fare teatro con i ragazzi di Riccò del Golfo
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La bibliotecaria e le paure dei bambini
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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
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