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Se
tu possiedi un cannocchiale io mi godo insieme a tutti il cielo
Il mio papà
di Stefano Mauri e Costanza Prinetti, Prefazione di Gherardo
Colombo, Nord-Sud Edizioni.
Titti si presentò a casa mia con un pacco di libri e un bimbetto.
“E questo bel bimbo chi è?”
“E’ il figlio dell'Achille, quello che sta alla
retta di fianco alla
Fernanda, ma si che lo conosci…” Disse
lei.
"Il mio papà ce l'ha lungo cosi... " precisò lui . E, al gesto
eloquente, segui una postilla: ..."più lungo di tutti".
Divertita e soprattutto imbarazzata guardai l'amica un po'
interdetta e sviai il discorso dal primato dei piselli ai libri che
mi erano stati restituiti.
Tutto questo succedeva diversi anni fa in un piccolo paese di mezza
montagna dove, vi assicuro, la gente va in giro vestita, e di solito
si riconosce da ben altri indizi.
Mi è ritornato alla mente questo episodio leggendo l'albo illustrato
Il mio papà,
scritto da Stefano Mauri, disegnato da Costanza Prinetti, con una
prefazione di Gherardo Colombo.
Mi perdonino gli autori per l'irriverente accostamento, che trova
comunque legittimazione in quella notissima gara del “mio papà è più
bravo più ricco più bello del tuo..”, ingaggiata dai bambini sotto
tutti i cieli del mondo, e qui piegata abilmente, con ironia e
surreale talento, all’esigenza
educativa di far loro intendere il concetto di bene comune.
"Il mio papa”
mette su pagina una galleria di situazioni esemplari. Voce fuori
campo, un testo breve si pronuncia or per bocca di un bambino bruno,
or per bocca di un bambino biondo, a compendio della scena
disegnata, al centro della quale campeggia ora
il papà dell’uno, in una
situazione di privilegio sociale, ora il papà dell’altro, che è un
comune mortale.
Fa la prima mossa il bimbo bruno, muovendo
le sue fantastiche pedine, di concerto replica il bambino biondo.
E la pagina s'apre a mostrare di disegno in disegno -tratto gentile
precisissimo e ironico- le prodezze raccontate dai figli dei
superpapà a confronto.
Gioca semplice, a tutto tondo il bambino bruno, replica di fioretto,
ricorrendo alla metafora, senza forzare in alcun modo la realtà, il
bambino biondo.
E il risultato è questo.
“La macchina a otto porte con autista” che porta l'importante papà
in ufficio dell'uno ha come contraltare ( udite udite! ) la
strabiliante auto “con così tante portiere che non le ho mai contate
e ben due autisti” dell’altro, il sontuoso giardino di casa con
piscina scorge nella pagina dirimpetto nientemeno che un vero parco
con lago e cigni, e al regalo di compleanno di due biciclette se ne
oppone un altro davvero inimmaginabile
di ben cento biciclette.
Curiose e sospette differenze si annotano anche per le vacanze, la
cucina, la beneficenza, le feste, i dinosauri , le stelle,
la biblioteca.
Il contrasto è grande, il contrasto appare vero. Vero, come?
Vero così.
Il bimbo bruno ritenuto privilegiato ha tutto in famiglia, chiuso
fra le mura della sua casa.
Il bambino biondo gode dei vantaggi di cui possono godere tutti:
il treno della metropolitana
-ecco qui svelato l’arcano dell’auto “con così tante portiere che
non le ho mai contate e ben due autisti”, e così via rivelando per
il bike sharing, il giardino
pubblico, il parco, il luogo di villeggiatura, i dinosauri.
Per non parlare delle stelle: volete mettere la visione del cielo
attraverso un costoso cannocchiale collocato in casa rispetto
all’incomparabile bellezza di una notte limpida offerta dalle stelle
lontano dall’inquinamento luminoso della città sul monte?
Sono cose di tutti, cose di cui tutti possono godere assieme le cose
di cui gode il bambino biondo. Sono “bene comune”, come l’amicizia e
il rispetto evocati nella doppia pagina finale, che non ha più
steccati. Annullate le differenze, le contrapposizioni, tutti i
personaggi incontrati nel percorso, stazione per stazione, si
radunano lì, in quell'unica pagina, che tutti assimila e abbraccia,
in una festa cui tutti prendono parte, una festa di fine anno a
scuola, che non può che essere celebrata a scuola, luogo per
eccellenza di tutti. Bene comune.
(di Rosella Picech,
Alicenelpaesedeibambini.it, Ottobre 2014)
*** I diritti d'autore derivanti dal libro Il mio Papà
di Stefano Mauri e Costanza Prinetti (Nord-Sud Edizioni) vengono
devoluti a Circolo Culturale Giovanile di Porta Romana onlus
Corso Lodi 5, Milano.
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