romanzi /recensioni
                                                                                                         

Bambini indimenticabili, vecchi strepitosi
Cuori di waffel di Maria Parr, Beisler, editore

A cosa servono i papà? “I papà servono a costruire cose, muri nei giardini, per esempio”.
Ma Lena un muro nel giardino ce l'aveva già, e pensava che i papà forse, se ne avesse avuto uno, tutt'al più potevano occupare la cantina, come il nonno di Trille, l'amico che le aveva dato quella risposta imbarazzata.
Di imbarazzi Trille ne aveva molti ma uno era addirittura devastante e lo torturava. Non sapeva se Lena lo considerasse l'amico del cuore come lui considerava lei, struggendosi nel non avere una risposta. Lena non indulgeva a svenevolezze ma attraversava sempre il buco nella siepe che da casa sua la portava direttamente da Trille.

Il mare, un fiordo.
Martinfranta si chiama il luogo che raduna quattro case, lassù in quella baia del Nord, dove l’inverno è lungo, l’estate breve, e i cuori risentono del buio e della luce lunga.
Lì abitano Trille e Lena. Hanno 9 anni. Per andare a scuola, devono attraversare un bosco, per andare in città, devono prendere il traghetto; per giocare, il rifugio della stalla e l’ampio spazio dalla spiaggia al monte.
Due bambini scatenati, le loro famiglie diverse, vecchi nonni e vecchie zie dai cuori grandi.
Trille ha una casa accogliente, papà, mamma, molti fratelli; Lena, una casa piccola e solo la mamma: vuole un papà.

Commedia brillante ricca di colpi di scena, trovate intelligenti che trasudano umorismo e sfornano quadretti surreali. 
Commedia degli equivoci. Aaa cercasi papà, e arriva un cagnolino. Lucciole per lanterne: la barca di zio Tor per L’Arca di Noè; pirati giunti dal passato a movimentare una giornata che finirà in una commozione cerebrale, determinante per la  comparsa di un papà; missioni impossibili che rivelano il loro lato debole, purché si abbia cuore e soprattutto si arrivi per tempo a evitare l’irreparabile.

Ritmo travolgente, accelerato dalla “rabbia” di Lena, frenato dalla remissione di Trille, incrementato ogni volta da una indomita fantasia.
Sentimenti d’infanzia accolti con tenerezza e scandagliati con acume dall’autrice, dotata di garbo e leggerezza anche quando s’addentra nelle inevitabili tristezze della vita. L’irrimediabilità della morte, la mortificazione della vecchiaia, la separazione dall’amico.
Però la vita continua addolcendo gli strappi. E, con il dovuto consenso dell’ autrice, riserva altri giorni felici ai due inseparabili amici.

(di Rosella Picech, da LiBeR n.104)

 

   

        torna alla home page

ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

tutti i diritti riservati