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Quando i neri d'America erano "negri"
OH, FREEDOM di Francesco
D'Adamo, Giunti
L'autore, con questo romanzo, celebra la rete di solidarietà e
salvataggio che negli anni ancora bui dello schiavismo si adoperò
per la libertà dei neri d'America, e cosi operando diede vita a
quella cultura che trovò piena espressione nella musica e nel canto,
originata, all’inizio, dalla necessità di comunicare in codice le
vie di fuga lungo quella che sarebbe diventata la Underground
Railroad.
Il banjo e le parole in musica diventarono dottrina per chi voleva
crescere alla scuola di persone di buona volontà e coraggio, le
cosiddette Guide, come Peg Leg Joe, personaggio leggendario e
deuteragonista in questa rappresentazione.
Scenario, l'Ottocento delle piantagioni in Alabama, dello schiavismo
duro, del mercato in cui si vendono uomini donne e bambini, pagati
come merce, per quel che valgono in forza, bellezza e salute.
Nel villaggio, ai margini della grande proprietà di campi di cotone,
in cui spadroneggia un sorvegliante astuto e spietato, sopravvive
negli stenti la comunità degli schiavi della piantagione con le
proprie famiglie.
E' li che vive Tommy.
Tommy è un bambino di dieci anni, curioso, attento, innamorato della
sua lenza, con quella e vermi grossi, che solo lui sa scovare, pesca
sulla sponda del fiume.
Il giorno del nostro incontro, Tommy non ha fortuna, pesci niente,
neanche uno ne stana, e per di più, all'improvviso, vede stagliarsi
all'imbocco del viottolo, proprio li sulla sua strada, quello che
gli sembra essere il diavolo in persona.
Peg Leg Joe non è un diavolo ma addirittura “un
angelo”, che si rivelerà angelo custode, un assistente magico si
direbbe nelle fiabe, una guida fidata e sicura che condurrà Tommy,
la sua famiglia, e una coppia di giovani sposi in un viaggio verso
la libertà, lungo, faticoso, periglioso, minacciato da continue
insidie e dall'incubo del disumano sorvegliante bianco che tallona i
fuggiaschi con uomini agguerriti e una muta di cani feroci.
Peg Leg Joe, gigante con la gamba di legno, la guida, il Mosè di
questo piccolo popolo negro, diventa il mentore del giovane Tommy,
addirittura il modello che impronterà le scelte future del
ragazzino.
Troveremo Tommy, al termine del suo viaggio verso la libertà (vero e
proprio viaggio di formazione e di crescita) pronto a ricevere il
testimone da Joe, per diventare a sua volta una "guida",
partecipando di quella rete di vero soccorso che negli anni
esecrabili dello schiavismo s'incaricò di portare schiere di popolo
negro al riscatto dalla servitù dei bianchi, verso una piena dignità
di vita e uguaglianza.
Se le figure di Tommy e Joe
giganteggiano nel protagonismo che è stato loro affidato, non di
meno ogni altro personaggio del romanzo ha voce e vita e tempestivo
assolo nelle molte sfaccettature che l'autore ha l'abilita di
accordargli.
Lo stesso si può dire per l'ambientazione, precisa e articolata nel
continuo cambiamento: di luogo, stato d’animo e paesaggio, partecipi
degli eventi in consonanza mirabile.
Romanzo dalle molte sfaccettature,
Oh,Freedom!
immerge nella storia e nella geografia del tempo considerato, e
ancor più nell'anima di ogni personaggio, rilevandone il lato umano
e disumano, nobile e meschino, trovando anche il modo e la misura
per comunicare efficacemente un messaggio che si eleva chiaro e
forte a pronunciarsi contro ogni negazione della libertà e contro
ogni discriminazione.
(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Settembre 2014)
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