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Riscattarsi in terra di camorra
O' MAE' di Luigi Garlando, Piemme-Il Battello a vapore

A Scampia, Napoli, terra di camorra, esiste un clan che non le appartiene.
E' una palestra di judo, più propriamente un centro dove ci si allena alla vita con regole ferree, raccolte in decalogo, che sono agli antipodi dell'impostazione e del funzionamento del Sistema.
Il clan Maddaloni diretto da o' Mae', il Maestro, attraverso quella disciplina, educa a una vita alternativa rispetto a quella prospettata e imposta dalla camorra.
In una terra in cui sembra non esserci altra possibilità che sottoporsi alla legge della prepotenza di quel Sistema e le risorse per vivere sono lo scippo, lo spaccio, le stragi sanguinose dei nemici, o' Mae' recupera i giovani al vivere civile e alla legalità, facendo intravedere loro la possibilità di alternative attraverso l'arte di vita del judo.

E' in questo contesto di realtà che l'autore, Luigi Garlando, giornalista sportivo e autore di importanti libri per ragazzi, impianta la sua storia, suggestionato dall' incontro con Gianni Maddaloni, o’ Mae’,e dalle storie vere che questi gli ha raccontato.
Sul palcoscenico allestito dall'autore, si muovono molti personaggi che intrecciano le loro vicende con quella principale del protagonista, un ragazzo, un adolescente esuberante, generoso e sincero, talento naturale per la musica, pienamente immerso nel clima che si respira alle Vele.
Questa parte del romanzo, di felice resa narrativa, avvalendosi di molte varianti, racconta di come la coscienza del ragazzo, nella piena convinzione di un agire che non può prescindere dall’ambiente in cui vive e lo condiziona in una condotta già malavitosa, possa ritenere di muoversi disinvoltamente anche  in un campo completamente avverso, "giocando" appunto  al judo.
Non durerà a lungo perché il conflitto inevitabilmente si farà sentire.
 
O di qua o di là, dice infatti il Maestro. E il ragazzo comincerà a oscillare.
Di là ci sono gli esempi e gli affetti familiari, "il sangue", lo stesso sangue del padre e del fratello, modelli insuperabili, ci sono anche le esche di tanti soldi in poco tempo, del vivere ricco, miraggi come la vasca da bagno nera a conchiglia del boss; di qua ci sono persone che si fronteggiano in uno spirito di collaborazione non di competizione, si allenano al rispetto reciproco, alla ricerca dell’accordo e non della sopraffazione, individuano il proprio talento per metterlo a profitto onestamente, guardando alla vita con generosa partecipazione.
Il ragazzo farà dei tentativi prima di risolversi. Altre visioni della vita, dell'amicizia, dell'amore e del vivere civile soppianteranno nella sua mente la cultura di camorra.

Il percorso descritto è coinvolgente, ha ritmo, scandisce situazioni che catturano.
Ma è discontinuo.
Oscilla fra le rappresentazioni del travaglio del ragazzo, che convincono per sottigliezza, e i passaggi piuttosto sbrigativi ed eccessivamente ottimistici che si concatenano concludendosi in un happy end un po’ troppo forzato positivamente rispetto alla realtà che ci viene raccontata dai media.

(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Settembre 2014)

 

   

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
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