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Alla ricerca di un respiro, fra infanzia e adolescenza
RESPIRO di Maria Beatrice
Masella,
Sinnos
Arrivata a piedi al quarto piano di quel palazzone di periferia, la
ragazzina si sentì mancare. Non aveva più il respiro.
Un sibilo precipitato in rantolo, questo le rimaneva. Crisi d’asma
diagnosticarono al pronto soccorso. La dotarono di uno spray al
cortisone e le prescrissero dei test. Forse c’era di mezzo
un’allergia.
Sì, pensò Rossana, sono allergica a questa città.
Il disagio esistenziale della protagonista tredicenne si traduce in
una somatizzazione di "mancanza di respiro", che arriva improvvisa a
condizionarle la vita, moltiplicandosi nei momenti topici del
romanzo.
Messo in scena un passaggio doloroso dall’infanzia all'adolescenza:
al centro, un io femminile narrante, un io indagatore della propria
coscienza in conflitto con se stessa e con gli altri, soprattutto
con una madre, ritenuta responsabile prima della propria infelicità.
Nella resistenza di Rossana al cambiamento di vita -dalla campagna
adorata del sud dell'infanzia alla odiata città del nord
dell’adolescenza- e' simboleggiato anche il travaglio
dell'accettazione di una identità femminile che si va faticosamente
formando e inevitabilmente si scontra con l'immagine di una madre
mal accettata.
Figure femminili alternative (una amica grande, un'insegnante, una
dottoressa) s'inseriscono nel disorientamento della ragazzina
suggerendo nuove possibilità di identificazione.
Da queste occasioni e dall’elaborazione di un dramma che si apre in
famiglia, che tocca da vicino la madre,
riparte un “nuovo respiro”
per Rossana, non più malato ma ampio, consapevole e aperto a nuove
esperienze di amicizia e d’amore. Rappacificarsi con i due mondi, quello dell’infanzia del passato e
quello dell’adolescenza attuale, significherà per Rossana
raggiungere una nuova integrità.
La rappresentazione di una storia di crescita -che rifugge dai
luoghi comuni trovando soluzioni mai banali e sempre ben
argomentate, sorrette da una scrittura intensa, resa ancor più
suggestiva dalla presa diretta della prima persona- approda alla
rassicurante promessa di una narrativa che restituisce alla normalità della vita tutto il suo sapore di
autenticità.
(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Settembre 2014)
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