Ti
darò il sole, romanzo
di Jandy Nelson, traduzione di Lia Celi, Rizzoli, 2016, 485 p., €
17,50.
Recensione.
GEMELLI. La coppia, la costellazione celeste che incendia il cielo,
l’altra metà, l’idea platonica, l’idea romantica qui fortemente
perseguita e rappresentata nella coppia dei gemelli protagonisti,
come nelle altre coppie che nel corso del romanzo si disfano e si
ricompongono.
Non necessariamente la tua metà sarà la prima che incontri col
favore della biologia, delle stelle o del destino.
Il romanzo si ritma in due tempi. Il passato è affidato a Noah, il
presente a Jude. Slitta di tre anni il racconto dei due gemelli,
com’era il loro mondo allora, com’è oggi. A renderne il senso,
l’arte di Jandy Nelson, che con questo romanzo ha vinto il
prestigioso Michael L. Printz Award, il premio assegnato dai
bibliotecari americani al romanzo per Giovani adulti dell’anno.
Nel
primo capitolo, la scena familiare. In nuce tutti gli
elementi del dramma. La stretta unione dei fratelli, una
“mescolanza”, i loro caratteri diversi (“la luminosa” e “l’oscuro”,
così dice Noah di sé e sua sorella), le intemperanze adolescenziali
di Jude, l’omosessualità consapevole e nascosta di Noah, gli screzi
furibondi dei genitori, la preparazione al liceo artistico di
entrambi i ragazzi, la visita al museo, i disegni, l’estasi di mamma
per quelli di Noah, l’invidia di Jude per il fratello. La prima
frattura. L’allarme del capovolgimento. Tu al posto mio, io al posto
tuo. Chi arriva prima a distruggere l’altro, per emergere,
individuarsi, trovare fisionomia al di fuori della fusione di
partenza. Siamo gemelli.
E’ da questo paradigma che procede lo svolgimento del romanzo. Un
ricamo, con disegni che si dipartono dal progetto del destino (eros
e thanatos) e si frantumano, si riparano, fino a trovare
nuove sistemazioni. Via dalla gemellanza, io sono io e tu sei tu. Io
amo Brian, che arriva dal cielo e dalle stelle, tu ami Ralph, che
arriva da una vita maledetta. Mamma non ama più papà, anche se papà
l’ama ancora, lei ama un altro.
Una vita dilaniata da segreti e bugie, sensi di colpa irreparabili,
scandita dall’ardore dell’arte, che sembra dannare i gemelli e la
loro madre. Mentre rischiara di puro splendore le pagine di questo
romanzo, alimentandole di profezie e visioni.
Incantevole Noah, sia che tremi di paura o frema di desiderio,
indimenticabile nel furore della sua creatività; esplicita Jude,
autentica adolescente d’oggi. Più convenzionali gli altri
personaggi, appoggiati al cliché del padre razionale e
ottimista, la madre scalmanata e sincera, l’artista di gesto dada,
l’irresistibile bad boy.
Una parte decisiva la sostengono le parole, scritte nell’esaltante
uso della figura, adoperate nella tormentata potenza di uno
scalpello, brillano, si espongono e sembrano vivere di propria
autonomia. Quasi non più “gemelle” del discorso.
(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Giugno 2016)