“Mi
ritengo una figurinaia che inventa libri”, dice del suo
mestiere, Emanuela Bussolati. Ed è una definizione
suggestiva, e anche appropriata.
Nata nel cuore di Milano, pur essendo la sua famiglia
piacentina, in un periodo che le ha permesso successivamente di
vedere e di seguire anche personalmente cose importanti (per
esempio, le vicende che hanno portato l’editoria italiana di
libri per bambini e ragazzi allo sviluppo e all’importanza che
riveste oggi), Emanuela Bussolati ha una regolare formazione
scolastica che sfocia in una laurea in architettura.
Fra le sue iniziali esperienze, la collaborazione con il
“Vivaio”, centro di psicologia per l’età evolutiva (“Lì
ho imparato ad ‘ascoltare’ i bambini e ho imparato a
inventare e disegnare storie con loro”).
I primi libri li illustra per case editrici francesi e inglesi,
poi per Emme Edizioni e Piccoli,
dove le affidano la direzione artistica e successivamente la
direzione editoriale. Per sette anni, per le mamme e i papà che
leggevano la rivista “Donna e Mamma”, ha scritto e
illustrato storie da raccontare ai bambini prima della
buonanotte.
Ha progettato e
illustrato libri per molti editori, libri che hanno vinto premi
importanti, fra i quali ama citare il premio di Lega Ambiente
per la progettazione del Manualotto di Gaia la Terra e
due premi Andersen,
uno per Il pollicino verde e
un altro per la globalità dei progetti, che ha condiviso
con Carlo Alberto Nicolini.
I
suoi libri sono pubblicati in tantissime lingue e circolano per
tutto il mondo:
“Mi è capitato di
trovarne in posti lontanissimi da quelli in cui vivo
e lavoro. Questo mi fa felice: è come avere un
passaporto per mettermi in contatto con i bambini di tutto il
mondo. Per loro ho organizzato una mostra, Orsetti & C.,
presso la biblioteca di Galliate, sugli oggetti affettivi, nella quale ho esposto orsetti
consunti, copertine lise e succhiotti lacerati, tutti amatissimi
dai loro proprietari. L’unica mostra al mondo (visitatissima)
dalla quale in qualsiasi momento era possibile ritirare
l’oggetto imprestato o riportarlo!”.
La
sua prima illustrazione:
“Fu in prima elementare: rappresentava un ‘signore che
prende la ciucca’ (che si ubriaca). Era una cosa che mi aveva
colpito molto e che avevo osservato dal vivo, in una osteria del
paese del nonno. Venni subito punita dalla maestra perché
illustrare cose simili era disdicevole. Però imparai
quanta potenza può avere un’immagine, se può fare così
paura!”.
Ha
partecipato a mostre personali e collettive:
“Attualmente sta circolando quella su Pinocchio, con una
tavola che si ‘apre’ diventando tridimensionale, che
rappresenta il teatro di Mangiafuoco.
Il teatro delle marionette del Gerolamo, della famiglia di
Eugenio Monti Colla, presso il quale ora sto studiando, e la
passione di mio padre per il disegno, per gli spettacoli col
teatrino e per le letture serali a me bambina, sono le cose a
cui devo tutto quanto sto facendo”.
Da
quindici anni, per La Coccinella, che pubblica libri per bambini
molto piccoli, ricopre il ruolo di responsabile editoriale,
mentre progetta, illustra, scrive. Viene
quindi da domandarsi come riesca a conciliare e a tenere assieme
funzioni diverse, operatività e creatività dissimili,
responsabilità gestionali di rilievo. Glielo chiediamo e
così risponde:
“Forse
dovrei dire che non riesco a conciliarle affatto! E'
un'avventura continua, una gara col tempo, una sfida!!! Forse
potrei dire che in questo continuo turbinio ho un Nord che è il
bambino e la bellezza di vedere il suo stupore, la sua curiosità,
la sua voglia di esplorare eternamente. Quello che progetto,
illustro o scrivo è sempre per questa idea di bambino, calata
però in bambini reali: incontrati nelle scuole dell'infanzia o
figli di amici”.
Proprio
per questa molteplicità di ruoli e di funzioni e per la sintesi
che le compete come responsabile editoriale le chiediamo che
ruolo ha oggi l’illustrazione nel libro per bambini e ragazzi:
La sua risposta: “Sul ruolo dell'illustrazione nei libri
per ragazzi ho diversi pensieri: ritengo fondamentalmente che
l'illustrazione fatta per entrare in un libro sia "arte
applicata" e quindi in qualche modo essere al servizio
della comunicazione: se per il bambino piccolo che legge la
figura la comunicazione deve essere chiara, essenziale
comprensibile, via via che il bambino cresce - ed è più abile
nella lettura dell'immagine e più consapevole dei propri
sentimenti e delle proprie emozioni - la comunicazione può
essere più complessa. Le mode non dovrebbero mai dettare legge,
semmai dare stimoli nuovi alla immediatezza della comunicazione.
Penso anche che ogni libro, oppure ogni testo, abbia una sua
"anima" che va interpretata. Anche se ne apprezzo la
personalità, non amo molto le illustrazioni che si ripropongono
simili per qualsiasi contenuto”.
Dei
libri che ha fatto dice:
“Quelli che ho amato di più fare come illustratrice sono le
ballate scritte da Roberto
Piumini pubblicate ora nello “Scaffale d'oro” della E Elle,
come Fiabe per
occhi e bocca, la Lavinia di Bianca Pitzorno [la
protagonista di L’incredibile storia d Lavinia, n.d.r.],
Le fiabe incatenate e Sette
fiabe dentro una storia di Beatrice Solinas Donghi. Come
progetti, ho amato
molto la collana dei “Primissimi”, la collana dei “Manualotti”,
la collana “Narrativa” e la collana G. Oca Re per La
Coccinella e, sempre per La
Coccinella la collana Se fossi con i personaggi di Tito e
Claudia, ispirati
dai miei nipoti più piccoli, che ho anche illustrato”.
Sì,
ma se dovesse scegliere un solo libro ed uno solo da vedere in
questa pagina quale sceglierebbe?
“Il libro che in assoluto trovo più rappresentativo del
mio lavoro è Fiabe per occhi e bocca di Roberto
Piumini. Perché? Perché erano fiabe in forma di filastrocca (La
ballata di Cappuccetto Rosso, di Hansel e Gretel, del Gatto
con gli stivali) che potevo illustrare in dieci tavole, come
richiesto dall'Editore (EL)e invece, visto che all'inizio erano
anche cantate su musiche di Giovanni Caviezel, mi è venuta
voglia di illustrarle come se fossero spartiti musicali: al
posto delle note le figure. Una riga di testo, una figura. E in
ogni pagina a destra il bordone: un mio personale commento
ironico, tenero o drammatico alla storia, sotto forma di
teatrino. Ogni storia col suo tipo di teatrino. Ho sempre il
progetto di realizzarli veramente ma ancora non l'ho fatto”.
Commento
A lei in assenza del violino
Viene facile suonare col pennino;
A lui che da poeta il cuore infiamma
Andar per fiaba è musicare in gamma.
Roberto
Piumini, Emanuela Bussolati, Fiabe per occhi e bocca,
Einaudi Ragazzi (“Lo scaffale d’oro”), 2001, p.136, €
14,50.
Della
vasta produzione di progetti e illustrazioni che Emanuela
Bussolati ha realizzato, indichiamo quella dei libri che lei
stessa ha citato:
Anna
Curti, Emanuela Bussolati, Manualotto di Gaia la Terra,
La Coccinella, 1999, p.56, € 6,20.
Giulia Orecchia, Emanuela Bussolati, Il pollicino verde,
La Coccinella (“I Primissimi”), 2000, p.48, € 15,00.
Bianca Pitzorno, L’incredibile storia di Lavinia,
illustrazioni di Emanuela Bussolati, Einaudi Ragazzi (“Lo
scaffale d’oro”), 1997, p.104, €13,00.
Beatrice Solinas Donghi, Le fiabe incatenate,
illustrazioni di Emanuela Bussolati,
EL (“le letture”), 1994, p.184, € 7,40.
Beatrice Solinas Donghi, Sette fiabe dentro una storia,
illustrazioni di Emanuela Bussolati, EL (“le letture”),
1993, p.176, € 7,00.
Allestimento della pagina: Agosto
2005 |