SPECIALE_Bologna Children's Book Fair 2015_Sulla serie

SULLA SERIE. Beast Quest, narrativa per bambini, Cosa fanno i dinosauri, l’albo illustrato, HILDA, il fumetto.

In fondo si abituano fin da subito, amano la sicurezza che deriva dai volti noti, dai contesti conosciuti, dagli amici. Se s’affezionano, se la molla scatta (e molti s’adoperano perché scatti) è fatta. “Voglio un altro libro come quello”, raccontava Denti, nel suo “i bambini leggono”. E “come quello” significa spesso che dentro “quello” ci sia sempre lo stesso personaggio, con la sua corte di piccoli amici.
Crescono. Peppa Pig rimane il ricordo più bello, come l’orsacchiotto di un tempo.
Se sono maschi, ma sembra ormai senza distinzione di genere, anche le femmine (perché si provvede, come sempre, a fornire una compagna al maschietto), virano a cose più forti, che creino spaventi, con cui cimentarsi, da cui separarsi, superandoli. Ecco allora i dinosauri, travestiti anche di interesse scientifico, ma soprattutto mostri, in tutti i formati: di carta a due dimensioni, di plastica a tre dimensioni, sui libri, l’ipad, da sconfiggere nei videogiochi, da travestircisi a carnevale (sempre con l’inconscio intento di esorcizzarli).
A onor del vero esiste una categoria di dinosauri davvero fuori dell’ordinario, amicissimi dei bambini, addirittura loro sostituti, nell’accollarsi quelle incombenze così antipatiche volute dagli adulti. A tavola, quando si va a nanna…. E cosa fanno questi dinosauri?
Alligna, nella serie, per diritto di lunga permanenza nell’immaginario condiviso di grandi e piccoli, e per amore sincero di quella lettura con figure, il fumetto. Genere che si è evoluto, e adesso che si chiama anche grafic novel suscita molti consensi di critica.  

Beast Quest. Ancora una serie. Fantasy? E come diversamente? Questa volta una serie in formato piccolo, per lettori davvero molto bambini. Ancora suggestionati dalle fiabe nelle varie versioni, offerte in era attuale, da libri, film, prevalentemente d'animazione, videogiochi, con annessi e connessi.
Beast Quest la scrive un giovane inglese di non più di trent'anni, che ha mietuto successi in tutto il mondo con i suoi maghi, buoni e cattivi, e Bestie or buone or cattive, a seconda di chi  le soggioghi.
Ma soprattutto dando volto a un giovanissimo eroe, Tom, poco più di un bambino, che s’aggiunge alla schiera di quei personaggi predestinati a imprese titaniche, anche se non esibiscono contrassegni evidenti.
La geografia in cui si collocano le storie di Beast Quest assomiglia molto ad altre lande fantastiche: la mappa che disegna il regno di Avantia, che il nostro giovane e intrepido eroe deve salvare, è posta in disegno ad ogni apertura di libro ma la ritroviamo viva e palpitante nelle sue mani, quando intraprende il viaggio rischioso che dovrà portare a salvezza il suo popolo, pronta a segnalare pericoli e vie di salvezza: è la dotazione che  Tom ha ricevuto dal mago buono di corte.
Dovete sapere che il regno di Avantia era un regno felice finché un mago cattivo si mise di mezzo, sobillando le "Bestie", creature mostruose forti e potenti, garanti del buon vivere fino all'intervento malefico di un mago invidioso.
Dunque, come ogni eroe che si rispetti, nonostante le sembianze pressoché impuberi  il piccolo Tom,  dotato degli opportuni magici conforti (una spada, una chiave d'oro
 la mappa prodigiosa)  parte per affrontare il nemico di turno. Si tratta di neutralizzarlo,  le istruzioni per la manovra gli sono fornite. È più facile a dirsi che a farsi. Le fatidiche prove non mancheranno, come del resto i fiancheggiatori amici, una bambina, un lupo, un fedele cavallo.
I prodigi che si disseminano in capitoli brevi, scritti in grande, le trepidazioni per la vita e la riuscita del giovane eroe sono adeguate alla pagina e non durano molto, l'epilogo è scontatamente glorioso. Almeno per questo episodio che abbiamo letto “Ferno, il Signore del Fuoco”, supponendo comunque che così succeda anche per gli altri.
C'è da dire che la prima uscita della serie, Ferno, è finita subito in classifica dei più venduti della categoria. C'entrerà  di sicuro l'allettante prezzo di un euro, con cui è stata propagandata, ma non è escluso che il mix di fiaba, echi di miti già letti e ascoltati, mostri, maghi che creano piccoli brividi nei personaggi come nei loro lettori, altrettanto piccoli e giovani, abbiano la loro presa emotiva..
Fra le nostre mani, il già citato Ferno – il drago- (venduto a 1 euro) e anche Sepron – il serpente marino, Arcta- il gigante della montagna, Tagus, l’uomo cavallo, che però costano 5,90 euro. Ma i titoli si susseguono in uscita di giovedì in giovedì con Il Corriere della sera, fino a completare la serie che ne conta 18. Chissà quanti se ne conteranno a Bologna! 

Cosa fanno i dinosauri quando… I primi due albi illustrati della serie Che cosa fanno i dinosauri quando è ora di mangiare? Che cosa fanno i dinosauri quando è ora di dormire? sono usciti l’anno scorso; per la Fiera di Bologna di quest'anno si vedranno: Che cosa fanno i dinosauri quando è ora dei capricci?, Che cosa fanno i dinosauri quando è ora della scuola? ma se il Castoro, la casa editrice che li pubblica nella versione italiana, decidesse di stampare tutti quelli che sono già usciti in America, potremmo ben dire che prossimamente ci sarà un’invasione di dinosauri.
Oddio, i dinosauri di questi libri, sono pacifici, buoni, sorridenti, si assoggettano a ogni volere di mamma e papà. Come dei bravi bambini. Davvero. Basta guardarli mentre vanno a nanna, a tavola, a scuola, anche quando scocca l’ora dei capricci. E
per ora ci fermiamo qui.
L’idea di richiamare alle pagine dei libri per bambini con i loro nomi altisonanti questi bestioni che si sono estinti molto ma molto tempo fa, procurando alla vita sulla terra importanti e vistosi cambiamenti, è stata un’idea geniale, che sfrutta l'espediente retorico
dell'affermare negando (farebbe così il dinosauro? il renitente, il capriccioso, che scalcia, pesta i piedi, combinandone di tutti i colori, in un delirio surreale e grottesco di immagini in situazione? Farebbe come te? giammai). Idea grandiosa ancor più se considerata da vicino, nella sua realizzazione sulla pagina, lì dove si rappresenta la scena familiare per eccellenza, con mamma papà e dinosauro a fare le veci del figlioletto.
Ci dicono che la serie, scritta da Jane Yolen, autrice e poetessa americana e da Mark Teague, autore e illustratore americano, sia stata concepita per sollecitare i bambini alle buone maniere.

Tutti i genitori sperano che sia la volta buona, i tentativi precedenti non hanno fatto breccia nel proposito coriaceo del bambino di fare a modo proprio.
Siamo comunque convinti che ogni bambino che avrà per le mani il dinosauro di turno della serie "Cosa fanno i dinosauri quando...", anche se non si dovesse emendare, non potrà non divertirsi, godendo di queste storie minime, pressoché didascalie pronte a sottolineare illustrazioni con figure meravigliosamente retrò. Alla fine di ogni albo illustrato, i bambini non potranno che ripetere (vedi citazione di Denti ricordata sopra): voglio un altro libro come quello! E così “leggere” potrà diventare anche una ”buona maniera”.

HILDA. Da Nobrow, piccola e ricercatissima casa editrice inglese, alla giovane attivissima Bao Publishing. Luke Pearson (1987) arriva in Italia, accompagnato dai lusinghieri commenti della critica internazionale, con la serie a fumetti di Hilda. Una fulgida apparizione.
Il fumetto, che evoca immediatamente atmosfere magiche e rarefatte, richiama alla pagina saghe e leggende del Nord. Troll, elfi e giganti, organizzati attorno alla vita degli uomini. Esseri dispettosi e complici, forze imprevedibili con cui è bene scendere a patti, regolare i conti.
Protagonista indiscussa di queste storie, una bambina. Hilda ha i capelli blu, la testa grande e tonda, gli occhi enormi, grandi spalancati vigili. Una bambina dei fumetti, una bambina della realtà. E’ avventurosa, intrepida ma spesso pronta a una opportuna ritirata. Hilda vive in una valle circondata da grandi foreste, montagne innevate. Non è sola. Con lei, una mamma e un amico, un animaletto affezionato e strano. Una vita nella natura, lontano dalla città, per scelta: Hilda e la mamma sono cittadine confinate nel loro splendido isolamento, circondate da libri, comodi divani, tavoli da disegno, che suggeriscono confort, accessibilità allo studio e al lavoro. Nulla di rustico. Ma fuori…
Fuori, tutt’intorno, brulica una vita estranea alla civiltà e ben nota alla fiaba.
Finora sono quattro gli albi usciti in Italia : Hilda e il Troll e Hilda e il Gigante di Mezzanotte, Hilda e la parata dei pennuti e Hilda e il segugio nero.
Gli albi con disegni ricchi di dettagli, dotati di grande espressività, immersi nei colori -determinanti nello stabilire tempi e atmosfere, appartenenza e disorientamento, traumi e ricomposizioni- rivelano l’accostarsi alla pagina di un autore capace di attraversare generi e stili con originale destrezza. 


(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Marzo 2015)

 

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

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