Con
esempio diretto. Istituendo il palcoscenico che contempla la
classe in aula, interpellando te insegnante, nel modo
coinvolgente del tu generico, espediente narrativo per chiamare
in causa tutti gli insegnanti. A uno, a uno, stanandoli, per
metterli al posto scomodo di un faccia a faccia
con l’allievo in difficoltà.
Così
procede il racconto su Giovanni, emblema del dislessico, bambino
delle elementari o già ragazzo alle medie, addirittura alle
classi superiori. Il ritratto degli autori è minuzioso;
l’elenco dei disagi, accompagnato da crescenti preoccupazioni
emotive, riguarda il ragazzino ma anche l’insegnante, allo
scopo di fare toccare con mano “la morale”: “Giovanni è
uno dei tanti dislessici che ogni anno entrano nella scuola. Le
ricerche mostrano che ce n’è almeno uno per classe”.
Che
fare? Come aiutare gli insegnanti a riconoscere gli alunni con
questo disturbo dell’apprendimento? Come aiutarli a trovare
risorse emotive e strategie di insegnamento che possano colmare
il divario scolastico di Giovanni rispetto ai suoi compagni,
infondendo nel ragazzino la fiducia di potersi superare?
In
questo manuale, realizzato dal gruppo del Comitato Nazionale
Scuola dell’Associazione Italiana Dislessia (40123 Bologna,
via Testoni, 1 – tel 051 270578 – hepl line – www.dislessia.it),
in modo piano, chiaro, accessibile, si snodano tutte le
informazioni e i consigli che siano di aiuto e di sostegno
all’insegnante. Completano il volumetto una “Appendice
legislativa”, e degli “Apparati finali”: alcuni esempi di
scrittura di soggetti dislessici e una Bibliografia.
Marilena
Meloni, Natalia Sponza, Pamela Kvilekval, M.Carmela Valente,
Raffaele Bellantone
La dislessia raccontata agli insegnanti
A cura della Associazione Italiana Dislessia
Libri Liberi, 2002, p. 64, Euro 6,00
88-8415-022-1
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