Jacqueline Lee                                                                                                                      

Riccioli di carta 
 

 

 

 

 

 

 

 

Il ferro doveva essere ben caldo, il capello teso, da arrotolare stretto o lasco. E poi il ricciolo. Così rischiavano le signorine di tanto tempo fa per farsi belle.

Oggi, i ricci si ottengono in sicurezza e con più disinvoltura. Anche i ricci che con i capelli non c’entrano più nulla, se non per quella simiglianza antica appena ricordata, e per un metodo che ricorre ancora al ferro (sebbene freddo) per inanellare altri riccioli, Riccioli di carta.

A cosa servono i “riccioli di carta”? Andate subito ai risultati, partendo da pagina 24-25. E vedrete che i riccioli di carta servono per costruire “fantasie sottomarine”, “buffe fattorie”, “mondi alieni”, e poi una voliera e poi ancora “le specialità del giorno dello chef” e una giungla strepitosa: animaletti, fiori, cibi, oggetti per composizioni artistiche, biglietti d'auguri, diari segreti, regali speciali... 

Vi verrà voglia di tornare indietro, dopo aver visto tutti quei riccioli arricciolati. Vi verrà voglia di andare alle prime pagine, per vedere qual è il principio che li permette, per imparare la tecnica che li consente. Tecnica di “carta in filigrana”, si chiama (perché le spirali, i riccioli e le volute del risultato ricordano molto la filigrana di oro e di argento), oppure, con nome inglese, anche quilling, per indicare l’avvolgimento del filo sui fusi. Quello che in fondo si fa per ottenere il ricciolo, avendo a disposizione gli strumenti adatti (allegati, a un kit in dotazione assieme al volume,: 100 striscioline di carta colorata che sembrano stelle filanti, una boccetta di colla, il fondamentale ferretto per arrotolare e una scatolina con occhietti mobili, nel caso vogliate cimentarvi con soggetti che ne hanno bisogno).

In aggiunta, voi ci metterete le solite forbici con le punte arrotondate, e degli stuzzicadenti, ( per fare cosa?), ma per deporre con parsimonia e leggerezza la colla sulle striscioline arrotolate, in modo da aggregare elemento a elemento per ottenere l’intero. Magari bellissimi “addobbi alle finestre” come quelli che campeggiano a pagina 20. 

Jacqueline Lee, Riccioli di carta, Editoriale Scienza, 2005, p.60, € 18.90  ISBN 88-7307-285-2

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