ALBI ILLUSTRATI
- C'era tante volte una foresta ...
- I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso
- Lunedì
- Il regalo
 

ALBI ILLUSTRATI. Sono letture trasversali. Intrigano grandi e bambini. Non necessariamente formato famiglia. Vanno oltre. Trovando estimatori un po' dappertutto. Sono colti e divertenti, trattano storie lievi o problemi drammatici; è nella loro natura raccontare per parole e immagini.
C'era tante volte una foresta ... Questo albo fa centro. Pagine di uccellini e di alberi. Per niente un idillio. Uccellini e alberi di concetto aritmetico, ribadito da parole esatte, ingentilito da figurine di segno e colore essenziali: un insieme, più insiemi, di uccelli e di alberi, (guardateli, sono disegnati proprio così, come "insiemi") e servono "a dimostrare". La morale della favola esatta come un teorema. "Come volevasi dimostrare". C'era tante volte una foresta ... Un albero, un uccello. Un uccello con la corona. Essere re di un piccolissimo regno  fatto di foglie, alla lunga stanca. Così l'uccello abbandonò l'albero e la corona. C'era una volta... una foresta. Tanti alberi, tanti uccelli, uccelli con la corona. In quella foresta capitò l' uccello senza corona. Lo guardarono storto, gli si misero contro, a ranghi serrati. L'uccello andò a riprendersi la corona. Quando tornò era come gli altri. All'uccellino, però, occorre fare altra strada. Incontro ad altre foreste, altri alberi, altri uccelli, con la corona, con il cappello, senza corona, senza il cappello. Ogni volta bisogna adeguarsi. Fare lo stesso. Essere uguali. Pena il lancio di corone o cappelli. Che fatica! Arrivare, scappare, cambiarsi (corona o cappello, cappello o corona), tornare. Fare colpo, questa volta. Col cappello fra le corone. Consenso. Trionfo. Trionfo? Per un cappello o una corona? Ma via, facciamo un bel gesto! Alle ortiche cappello e corona. A capo scoperto. L'uccellino fece così. E così fecero tutti. Ricapitolando. Adesso, c'erano alberi, uccelli, corone, cappelli. Sciolti. A sé stanti. Mille combinazioni possibili. Tutte possibili. Non è che fra alberi, uccelli, corone, cappelli... ci potrebbe scappare anche un gatto?... "In teoria". Un apologo di molti passaggi: l’incontro, la diffidenza, l’intolleranza, il conformismo, la moda, e il gesto che libera tutti, perché c'è posto per tutti. Dove? Dappertutto per tutti. Un albo unico. Splendido. Di Elisa Géhin (ricordate questo nome), pubblicato da la Nuova Frontiera Junior.
Quando dici "greguería" non ti viene in mente "schiamazzo", "urlio", "trambusto", se sai un po' di spagnolo. Ma inevitabilmente ti ricordi di lui, Ramón Gómez de la Serna (nato a Madrid nel 1888 e morto a Buenos Aires nel 1963). Le sue greguerías, gesti dada, impeti futuristi, paradossi che contraddicono la realtà ed esaltano l'invenzione immaginifica della poesia, furoreggiarono in tutte le avanguardie del primo Novecento. Raccolte in diversi volumi di edizioni non più reperibili, stanno conoscendo una nuova fortuna editoriale. Un esempio? Questo. I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso. Che agli aforismi esaltanti ed esaltati di un geniale grafomane, provocatore, eccentrico e irriverente, accostano immagini di sublime riuscita, nate dallo scavo personale, nell'opera di Ramón, di una illustratrice, una giovane donna, Allegra Gagliardi. Immagini che assecondano l'estro del madrileno, dirottando le sue greguerías in un mondo di divertenti trasgressioni infantili. Come quella che dà titolo al volume, I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso, risolta nella felice immagine di copertina (vedi qui accanto). Ma anche altre greguerías, escono, debitamente illustrate e malandrine, dal volume: lettere dell'alfabeto, numeri, animali, cose, rigenerati da una fantasia incontenibile che associa, stravolge, irride... E poiché  la greguería sentenzia: "Il cervello è fatto di idee stropicciate e appallottolate" e "le narici sono la presa di corrente delle persone", è inevitabile arrivare, di nuovo, a concludere che  "I bambini cercano di tirare fuori le idee dal naso"... Le greguerías raccolte nel volume, pubblicato da  EDT, in "Giralangolo", sono state scelte da Elena Rolla.
Lunedì
come "oggi", che ha per amici "ieri" e "domani". Quando il tempo si raffigura, vuol dire che è giunta Poesia. Cediamole il passo. Lunedì si vestì con le povere ricchissime cose confezionate da sé. Pezze e maglie improbabili da aggiungere a una tenerissima esposizione. Di paesaggi che accolgono i gesti tralasciati dai bambini nei loro giochi. In quel contesto, Lunedì, Ieri e Domani giocarono al tempo. E il tempo passò fra visite di sentita amicizia, cordialità ricambiate, concerti in famiglia. Alla settimana, s'alternò la stagione: prima una poi l'altra, e di seguito le due rimanenti. Ogni volta una scena diversa, colori, umori, suoni imbrigliati in disegni  fantastici, suggeriti dal sogno, argomentati dall'arte, toccati con mano, nelle mutevoli increspature del foglio di carta; soffiati da Primavera, esaltati da Estate, immalinconiti da Autunno, separati da tutto da Inverno. E' in inverno che Lunedì non trovò più la pagina, disorientato dalla bianca tormenta di neve che,sola, le dava rilievo, sottraendola a ogni colore. Ieri e Domani, certi di esserci sempre, frugarono intorno, tornarono nei luoghi dove insieme con Lunedì avevano suonato, dormito, e preso il tè. Piansero compostamente l'oggi che fugge. E che ricompare, ogni volta, girato l'anno. Ma non è lo stesso. Un libro prezioso, un libro magnifico.  Anne Herbauts, giovane artista belga, ne è la splendida artefice. 
Il regalo. Nell'armadio guardaroba di Arturo, dietro un vecchio cappello, varie scatole di cartone e grandi pedule da montagna, occhieggia un pacchetto che, con l'appeal del suo nastro di colore rosso, sembra dire prendimi! Manca poco tempo al compleanno di Arturo e quel pacchetto non può che essere un regalo per lui. Questo racconto di Bob Gill, storico designer e art director newyorkese di fama mondiale, supera la cornice del libro, va oltre, per suggerire un lungo elenco di  possibili regali avvolti in quella carta luccicante, rifinita da un nastro tentatore. E' l'occasione per assistere a una vera e propria esposizione di magnifici oggetti firmati dal designer: un trattore, una barca a vela, uno zaino per la scuola, una lanterna con una scritta in giapponese da mettere sopra il letto, una boccia con un pesciolino rosso, il gioco delle freccette, e se invece nel pacchetto ci fosse la torta di cioccolato che non può mancare a ogni vero compleanno? Collocati al centro di ogni pagina, scontornati, evidenti, sfilano gli oggetti in bella mostra, materializzandosi come congetture di Arturo, attorno al contenuto del pacchetto misterioso. Fino all'ultima pagina, quando la sorpresa non sarà più sorpresa, il lettore potrà divertirsi a proiettare su quelle pagine i propri desideri. Senza firma d'autore però! Pubblicato da Corraini editore.
 

Prime letture

ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

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