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Charles M. Schulz,
Torno a casa presto, Snoopy, Fabbri, 2002, p.32, Euro 7,00, (Peanuts gang).
ISBN 8845128121

Charles M Schulz, La mia amica coperta, Fabbri, 2002, p.32, Euro 7,00, (Peanuts gang).
ISBN8845128113

Charles M. Schulz, Solo io non prendo stelline, 2002, p.32, Euro 7,00, (Peanuts gang).

Camillo e Clara. Camillo il Castoro, testo di Anne Marie Chapouton, illustrazioni di Martine Bourre, Fabbri, 2002, p.28, Euro 10,50, (I miei primi fumetti).
ISBN 8845129349

Camillo e Clara. La tempesta di neve, testo di Anne Marie Chapouton, illustrazioni di Martine Bourre, Fabbri, 2002, p.28, Euro 10,50, (I miei primi fumetti).
ISBN 8845180611

Bibo e Tania. Il fantasma del castello, testo di Sylvie Fournout, illustrazioni di Claire Le Grand, Fabbri, 2002, p.28, Euro 10,50, (I miei fumetti).
ISBN 8845129357

Agostino Traini, La banda di Popo. Lavori in corso, Salani, 2002, p.96, Euro 6,50.
ISBN 8884511577

   

.... Signore e signori, ecco il fumetto

Passati i tempi, quei tempi grami, quando si diceva metti via il fumetto, leggi il libro. Quante infanzie di nascosto, libro sopra, fumetto sotto, ad occultare alla vigilanza adulta le segrete gioie procurate da eroi incompresi, superata la soglia dell'età. Passati davvero da un bel pezzo, se si sta a guardare ciò che succede oggi.
Siamo al capovolgimento pedagogico, al sovvertimento delle norme che per molto tempo hanno governato il vademecum del perfetto genitore e dell'insegnante egregio. Siamo, sì, lo dobbiamo dire, se non all'istigazione, perlomeno alla iniziazione.
E' Fabbri che apre la campagna per acculturare al genere minore, spregiato, tollerato, e ormai asceso a glorie e vanti inimmaginabili. L'editore aveva il suo piano pronto, e ora lo disvela, con le uscite in libreria di serie e di collane: "Peanuts gang", "Ecco la banda dei Peanuts" ( pubblicato per la prima volta da Harper Collins Publisher Inc.); "I miei primi fumetti", "I miei fumetti" (rispettivamente la serie di "Camillo e Clara", la serie di "Bibo e Tania", entrambe da Père Castor Flammarion). Una copertura completa? per ora la destinazione d'età, e del conseguente livello statistico di comprensione, si deducono dalla complessità delle storie illustrate e scritte messe in campo; omessa ogni indicazione editoriale, a maggior gloria e maggior riuscita dell'impresa.
Graduale l'approccio, singolari le scelte.
Charlie Brown, Linus, Lucy, Snoopy e soci (Torno a casa presto, Snoopy, La mia amica coperta, Solo io non prendo stelline, Tutti qui i biscotti!) entrano in libreria ciascuno con l'onor di copertina, in volumetti quadrotti (circa 20x20), di poche pagine (32), ciascuna pagina a reclamare il formato grande della scena, proprio come fosse pagina di un albo illustrato, che così nasce e si propone. Quasi ad addomesticare il fumetto, quasi a inserirlo in un panorama noto.
Dai libretti, dalla apparente sconfessione editoriale della loro origine di comics, derivano delle implicazioni. Intanto sui temi, che a differenza di quello che succede nelle strisce, qui emergono con l'evidenza del disegno grande, scontornato: l'abbandono, la dipendenza, l'insuccesso scolastico, la golosità; e sui significati: infatti anche se le storie della "Peanuts gang" sono le stesse che hanno abituato noi adulti alle finezze di discorso di Charles M. Schulz, così ricontestualizzate, sembrano accentuare alcuni aspetti infantili, di vicinanza ai bambini, che si smarrivano nell'altra destinazione.
Affidati invece all'essenzialità del balloon, i dialoghi minimi degli abitanti del bosco. I castori in primo piano, ad esaltare la forma del fumetto che, nella serie "Camillo e Clara", ha tutto l'agio di indicare le sue numerevoli fortune. Di non perdersi in molte chiacchiere, di dispiegarsi per immagini, di essere immediatamente recepita, nel racconto che si va dipanando attraverso le sue "nuvole". Di valorizzare il dialogo. La forma diretta trova in questo luogo la sua celebrazione, relegando quasi all'invisibilità la nota di una voce fuori campo: "il mattino seguente", "Durante la notte la neve ricopre l'albero…", "Nel frattempo, Camillo e i suoi amici…". E' la temporalità introdotta nelle sue scansioni, in un presente dialogico che sembra non finire mai.
I racconti, i primi due della serie, che si fregia di un'ulteriore specificazione di collana "I miei primi fumetti", mettono in successione storie di vita semplice, vita di castori.
Con Camillo il castoro si parte dalla fondazione, dall'origine della famiglia di cui si narrano le gesta e anche della serie alle sue prime battute. Come nella migliore delle tradizioni, il castoro giovane lascia la casa, per cercarne una propria e metter su famiglia.. In questo caso, nel caso da noi trattato, malvolentieri. Camillo è riottoso al matrimonio, vuole prima vedere il mondo, scoprire l'avventura, ma non ha fatto i conti con l'arte di sedurre della castorina. Il senso del racconto è vieto, mutuato da una tradizione umana che vuole la femmina decisiva nei destini del maschio. Ma la sua rappresentazione, testuale e illustrata, è lieve, giocosa, tessuta di immagini e fantasie infantili.
Più avventuroso, movimentato, emozionante, La tempesta di neve. Siamo alle birichinate, alle malefatte della generazione successiva. Camillo e Clara, nel passaggio da un albo a un altro, hanno messo al mondo i loro figli che, in combriccola, ora s'allontanano da casa per andare a incontrar la neve. Ed eccola la neve, nella notte buia rischiarata dai suoi fiocchi. Gioca, corri, esaltati castoro, è la prima volta che il bosco si offre a te in quell'immacolato manto. E così nell'ebbrezza della prima volta, gli animaletti smarriscono la via. Disorientati, raggelati, trovano rifugio presso due topini gentili. All'indomani, in marcia, a una a una tutte le stazioni colorate del loro peregrinare senza bussola. Là, a casa, Clara è trepida; Camillo mobilita gli amici per il ritrovamento dei suoi figli discoli. I quali, di quadro in quadro, di fumetto in fumetto, passano in rassegna alcuni luoghi cari alla tradizione narrativa dell'infanzia
Nel fumetto intitolato Il fantasma del castello, Bibo e Tania (della serie omonima, che si caratterizza con immediatezza per un target superiore rispetto alla serie precedente) si avventurano nella loro storia, introducendoci, contestualmente, nel luogo prediletto del romanzo per ragazzi. Là, dove da sempre si celebrano l'avventura e il mistero, prima o poi disvelato. Di mezzo, ci sono sempre saloni magnificenti e polverosi, scalee, androni, resi meno tetri, in questo caso, da pennellate di colore che incoraggiano l'ardire degli esploratori, ne alimentano la curiosità del procedere fino alla camera dei giochi. Veri tesori radunati, lì, in quel posto, quasi soffitta violata nel suo lungo segreto. Ma non è il classico fantasma che popolava i romanzi d'antan la soluzione dell'enigma, sebbene un più moderno e plausibile motivo. Ragazzi con ragazzi a condividere segreti di amicizia e di giochi celati agli adulti.
Da notare la progressione, che porta, di serie in serie, a scoprire il fumetto, attraverso i generi narrativi più frequentati da bambini e ragazzi. Dai celebri Peanuts, riconvertiti e proposti nella veste di bambini per i bambini, nel formato di racconto illustrato, alla "favola", rappresentata nel bosco dai protagonisti castori, al "romanzo" che con Bibo e Tania, esalta la sua forma eccentrica.
Altro il discorso da farsi su "La banda di Popo", serie di Salani, che richiama il fumetto a molte delle sue implicazioni, con il teatro per bambini, con i cartoni del cinema di animazione, e sì, perché no?, con le sue innovazioni narrative.
Lavori in corso, è il terzo volumetto della serie, ideata e realizzata da Agostino Traini, che porta all'onore della ribalta un altro caso occorso alla banda capeggiata da Popo. Gli attori della commedia di Traini ( La banda di Popo e il tesoro, La banda di Popo vola in vacanza, i precedenti) si ravvisano, subito e ogni volta, attraverso la presentazione della loro "carta di identità", corredata di "fotografia" e di note caratteristiche, che stabiliscono immediatamente fisionomie, ruoli, gerarchie, sul risvolto della prima di copertina. Ecco i protagonisti: "Popo è il capo della banda", l'unico il cui referente in natura rimanga un mistero; "Ettore è l'asino del gruppo"; "Trippa è decisamente un felino"; "Serafino è l'animale utile, un animale polifunzionale" (sembra proprio un serpente); "Anita è una papera muta".
Sono animali e dalla tradizione della favola mutuano la possibilità di agire come uomini. Ma qui, in queste storie, fanno i bambini, e dall'infanzia attingono candore, convincimenti fantasiosi, senso dell' avventura che intriga e diverte esclusivamente loro, mettendo nei pasticci gli altri. Come succede sistematicamente, e anche questa volta, dove uno zelo malinteso, la buona azione dello scout, vengono rappresentati in molteplici varianti, con esiti da comica finale. E' "la settimana del lavoro e della solidarietà…" e i nostri si buttano. Prestano servizio volontario, da nessuno voluto, da nessuno richiesto, in una officina, sull'autostrada, in un frutteto, intervenendo sempre da bisonti nel negozio di cristallerie. I risultati sono scontati ma non da loro veduti, di qui il convincimento del buon agire che li porta a perpetuare disastri.
Del fumetto, l'opera di Traini enfatizza la vignetta, escludendo il balloon. Insiste sul dialogo, esclusiva parte del discorso, (spostato in basso, fuori campo), sostituendo il soggetto nominale di turno con l'effigie che lo rappresenta. Ribadisce quindi la scelta di una forma narrativa che privilegia l'illustrazione, fornendola di testo minimo, quel testo indispensabile solo perché non siamo ancora al sonoro dell'immagine che nasce sulla carta, non siamo al cinema. Eppure le battute di ogni attore hanno una propria voce, un'inflessione distintiva che proviene dal carattere impresso dall'illustrazione. Che è di segno colto, ironico, giocoso, riempito di colore vivo, a ben distinguere un personaggio dall'altro: Popo è rosso, Ettore è grigio, Trippa è arancione, Serafino è verde, Anita è bianca, con il becco ovviamente giallo. (r.p.)

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