Linne
Bie
Rosalina
gioca in casa
Per ora, due volumetti della serie (?) raccomandata da
"Nati per leggere".
Con questo, anche
Rosalina gioca fuori casa.
Libri quadrotti (16x16 cm.), ad angoli smussati, porgono prime
pagine di cartone robusto, illustrate, che si fronteggiano.
Nell'una, un unico oggetto denominato e sottoscritto
(bambolotto, carrozzella, palla, orsacchiotto, libro, tamburo),
nell'altra, lo stesso oggetto inserito in un contesto
drammatizzato.
Unico attore, anzi unica attrice, pronta ad afferrare l'oggetto
e lo stimolo e a recitare la parte, è Rosalina.
Dalla sua pagina, Rosalina "ghermisce" dall'altra pagina
l'oggetto di turno, e gioca l'esempio più semplice. Col
bambolotto, farà la mammina; con la palla, l'orsacchiotto, il
libro... inscenerà la storia più piccola ed adeguata (lì scritta
con poche parole e un'unica immagine) per porgere anche ai bebè
una prima bellissima idea di libro e di lettura.
Di fattezze estremamente infantili, riconoscibilissime nel loro
schema elementare (una testona tonda, direttamente attaccata ad
un corpicino in attesa di evolvere), espressione perennemente
stupita sulle cose del mondo (una alla volta), Rosalina è
l'esemplare più adatto ad essere inteso, al primo sguardo, da
ogni bambino che guarda fuori da sé, per la prima volta. Una
sorta di specchio di prime esperienze "all'esterno" da afferrare
al volo. Per imparare.
Linne Bie, Rosalina gioca in casa, AER Edizioni,
2007, p.14, € 7,50 |