Il romanzo a fumetti è costruito a
quattro mani: Bianca Pitzorno ai testi e alla
sceneggiatura, Cinzia Ghigliano ai disegni.
Il soggetto e le finalità del romanzo, anticipati in un
cartiglio iniziale, a firma della stessa Bianca Pitzorno,
orientano il lettore: sullo spunto da cui prende le mosse la
storia (Francoforte 1763: incoronazione del figlio
dell’imperatore del Sacro Romano Impero, citata da Goethe nelle
sue memorie ); sull’educazione impartita ai fanciulli delle
classi sociali elevate e sulle idee dominanti dell’epoca, critiche nei
confronti di un'educazione rigidamente formale,
esaltatrici di altre condotte (e intendevano riferirsi ai
“selvaggi del Nuovo Mondo”), interessate a fenomeni di
rieducazione (e intendevano riferirsi ad altri “selvaggi”, quei
bambini abbandonati precocemente e allevati dagli animali).
Nel giro di qualche paragrafo, chiara, concisa, garbata, Bianca
Pitzorno fornisce a grandi e bambini un ritratto d’epoca,
da grande divulgatrice qual è, puntando sulle vicende di
una famiglia alle prese con un ospite illustre e un nonno
particolare.
E’ in questo contesto che si verificano i fatti,
ampiamente commentati dai bellissimi disegni delle vignette.
La trepidazione della cerimonia dell’incoronazione.
L’ansia di essere all’altezza dell’ospitalità di uno dei
principi elettori.
L’arrivo di una specie di nonno dal Nuovo Mondo: i bambini che
sono felici, i genitori un po’ meno (che figura, dover
presentare come membro della famiglia un selvaggio!).
Le strategie messe in atto dai grandi per neutralizzare
l’effetto di un parente così impresentabile (in fattoria, al
confino!). Le contromosse dei ragazzini (povero nonno! ti
terremo con noi, ben nascosto in soffitta, all’insaputa di mamma
e papà).
I sotterfugi non durano a lungo.
I patti - si scenda a dei patti, perché i pargoli mollare non
vogliono: ci adopereremo a educare il nonno alla nostra lingua,
alle nostre buone maniere, dicono loro.
Sì, a condizione che sia “pronto” al momento opportuno,
altrimenti sarà messo al bando, dicono i genitori.
Ma il nonno è irriducibile. Non fa un passo nella direzione
voluta, di minuetti, scherma, riverenze e romanze. In compenso,
sa accendere il fuoco e spegnere il fuoco, salva donne e
bambini, sa cavalcare il puledro selvaggio e guarire il malanno
di un tocco. E’ generoso e spontaneo, tanto da convincere un
re...
Fino alla fine.
Quando, a contagio avvenuto, dopo tanto esibirsi in mosse e
contromosse divertenti e ingegnose, nessuno sa più chi ha
dato a chi... In termini di educazione e di altro...
Bianca Pitzorno, nata a Sassari nel 1942, da molti anni
vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in Archeologia, ha
frequentato la Scuola Superiore delle Comunicazioni. La
specializzazione in cinema e televisione le ha consentito di
lavorare alla RAI occupandosi di programmi per ragazzi. Al suo
primo libro per bambini, uscito nel 1970, ne sono seguiti tanti
altri destinati ai bambini e ai pre-adolescenti. Amatissima dai
giovani lettori, oggi è considerata la più importante autrice
italiana per l'infanzia, e i suoi romanzi sono tradotti in
Francia, Germania, Spagna, Grecia e Giappone.
Cinzia Ghigliano è l’artefice (disegnatrice), assieme al
marito Marco Tomatis, di fumetti di culto (Nora, versione
a fumetti di Casa di bambola di Ibsen; Lea Martelli,
la battagliera procuratrice legale di “Amica”, Isolina,
ispirata da un fatto di cronaca del secolo scorso; Solange,
affascinante eroina approdata anche in Francia) e di tante
storie illustrate per bambini e ragazzi: indimenticabili,
Mamma di pancia, mamma di cuore, Mattia e il suo gatto,
Serena la mia amica ... e naturalmente questo splendido
“nonno selvaggio”).
Bianca Pitzorno, Cinzia Ghigliano, Il nonno selvaggio –
romanzo a fumetti, Mondadori, 2007, p.60, € 16
(da: "Rosella Picech, Libri in rassegna,
Sfoglialibro, Dicembre 2007") |