Ruth
Vander Zee - Roberto Innocenti
La storia di
Erika
La storia di Erika è comparsa in Italia nel 2003,
pubblicata dalle edizioni C’era una volta...,
piccola casa editrice (che c’era una volta e adesso non c’è più)
condotta da un libraio editore, Alfredo Stoppa,
che ha avuto il merito di aprire all’arte
il libro illustrato per bambini e ragazzi, anche
con molti libri di Roberto Innocenti.
In commercio, ora, il libro si può trovare nelle edizioni La
Margherita (2005).
I testimoni.
Ancora pochi. Perchè pochi sono i sopravvissuti. E anche quei
pochi, con il passar degli anni se ne stanno andando. Passare
il testimone, dire, raccontare. Scrivere, documentare,
giurare. Perchè si sappia ancora, perché si sappia sempre.
Perché non accada più.
Anche La storia di Erika è la testimonianza di una storia vera. Per
appoggiarne la verità, imprimerla indelebilmente nelle menti e
nei cuori, bisognava raccontarla così come è stata raccontata,
in questo libro, con parole lapidarie, pronunciate nella via
crucis di morte e resurrezione delle tavole illustrate.
I lugubri binari, le stazioni fumose, i carri per le bestie su
cui salivano gli ebrei dell’Olocausto per l’ultima destinazione,
le immagini cui ci hanno abituato i documenti d’epoca, qui
diventano nette, precise. Hanno subito l’amputazione chirurgica
di qualsiasi retorica. Diventano metafisiche.
Da uno di quei carri fu lanciata Erika: “Nel suo viaggio verso
la morte, mia madre mi scaraventò dentro la vita”.
Seguite la traiettoria di quel fagottino rosa, che illumina
l’ombrosa precisione della tavola, tornate indietro, a un’altra
luce: una carrozzina di bianco abbagliante abbandonata (ricordate la scalinata di
Odessa nel film più famoso di
Ejzenštejn?-
anche lì una madre con la medesima intenzione...).
Macchie chiare, di colore - il fagotto e la carrozzina - per una
vita che s’è deciso di “lanciare” contro la morte.
Nel racconto di Erika, che si apre
al passante occasionale, che poi è l’autrice, che lo raccoglie,
gli dà forma e lo passa alla lettura del mondo, entra tutta la
sua storia (la generosità di chi l’ha raccolta in fasce dai
binari, l'ha allevata ed
amata) ma anche l’emozione di immaginare un’altra storia, quella
dei suoi genitori e di tutti quei sei milioni di Ebrei che dal
1933 al 1945 furono sterminati dall’odio nazista.
Roberto Innocenti (Bagno a Ripoli, 1940), che ha
illustrato questa storia, è artista riconosciuto a livello
internazionale. Opera nella grafica fin dagli anni Sessanta.
Inizia con il cinema di animazione per poi dedicarsi
prevalentemente alla grafica editoriale. Comincia a illustrare
libri verso il 1970.
Celebre illustratore di fiabe e di romanzi ( Pinocchio,
Cenerentola, Schiaccianoci, Canto di Natale, Era calendimaggio
di Angela Nanetti, L’ultima spiaggia, con J.Patrick Lewis, Il
sergente nella neve di Mario Rigoni Stern ...). Al tema
dell’Olocausto, Innocenti ha dedicato un altro splendido lavoro,
Rosabianca (C’era una volta..., 1990, poi La margherita,
2005).
(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it)
La storia
di Erika, di Ruth Vander Zee, illustrazioni di Roberto
Innocenti, traduzione di Alessandra Valtieri, Edizioni C'era una
volta..., 2003, p.24, € 14,00 |